Presentazione a Pavia il 28 febbraio, presso il Collegio Ghislieri, del libro di Mirko Grasso. Dialogano con l’autore Pierangelo Lombardi, Elisa Signori e Francesco Torchiani.
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Alle 16.30 del 10 giugno del 1924, dopo aver lasciato da poco la sua casa romana in via Pisanelli 40 per recarsi alla Camera dei Deputati, Giacomo Matteotti viene aggredito e rapito mentre percorre il Lungotevere Arnaldo da Brescia. Il suo corpo martoriato sarà rinvenuto il 16 agosto. La barbara uccisione del deputato del Partito socialista unitario è il primo omicidio fascista a sollevare una grande indignazione nazionale e internazionale, ma paradossalmente l’eco suscitata ne ha relegato la lunga e tenace azione politica in secondo piano a vantaggio della riduzione a icona sacrificale. L’opposizione di Matteotti al fascismo, invece, è stato il naturale approdo del suo intenso percorso politico e intellettuale: solo tenendo conto della matrice europeista del suo riformismo, dell’impegno militante di socialista, della vocazione come organizzatore politico e amministratore, della visione di studioso di diritto, si spiega la sua lotta contro il nascente regime come l’epilogo alto e drammatico della strenua battaglia condotta in Italia e in Europa per la democrazia.
Mirko Grasso
È docente, storico e membro della Fondazione Ernesto Rossi-Gaetano Salvemini e dell’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia. Collabora, tra le altre, con le riviste “Tempo presente”, “Gli Asini”, “Archivio Storico della Calabria e Lucania”.